Monday 7 April 2008

Le Grandi Biografie (2): Stanislav Petrov

Il 26 settembre 1983, in piena Guerra Fredda, il tenente colonnello Stanislav Petrov era di turno presso il bunker di controllo Serpukhov-15, vicino a Mosca.

Poco dopo la mezzanotte, il sistema segnalò un missile in arrivo verso l'URSS dagli Stati Uniti.

Petrov pensò subito a un errore di rilevazione, perché difficilmente un attacco sarebbe stato condotto con un missile soltanto. Pochi minuti dopo, tuttavia, il sistema segnalò un secondo missile, e poi altri ancora, per un totale di cinque. Non c'era modo di verificare queste segnalazioni, perché il radar di terra non poteva rilevare oggetti che viaggiavano oltre l'orizzonte. Petrov era di fronte a un dilemma: la procedura gli imponeva di lanciare i missili sovietici, perché l'unico modo di rispondere all'attacco era agire immediatamente. Il suo intuito, tuttavia, gli suggerì di aspettare, confidando che si trattasse veramente di un errore di rilevazione. Così facendo evitò di fatto la Terza Guerra Mondiale, rifiutandosi di aderire a una procedura che avrebbe innescato un conflitto atomico su ampia scala.

Niente gloria. In seguito all'episodio, Petrov fu tutt'altro che glorificato dai suoi superiori, che anzi ne stroncarono la carriera ritenendolo un ufficiale non affidabile; i dettagli di quanto accadde quella notte vennero inoltre resi noti soltanto nel 1998.

La condotta di Petrov è particolarmente straordinaria se si pensa al clima in cui l'incidente ebbe luogo: soltanto tre settimane prima l'URSS aveva infatti abbattuto un aereo di linea coreano che si era spinto per errore nello spazio aereo sovietico, uccidendo 279 passeggeri, molti dei quali americani (episodio che, peraltro, convinse Reagan a rendere disponibile al traffico civile il sistema satellitare GPS in quel periodo in costruzione). Il KGB aveva allertato i suoi agenti preparandoli alla possibilità di uno scontro nucleare; la Guerra Fredda era al culmine della tensione.

Petrov vive in Russia, sconosciuto ai più. Nel 2007 è stato accolto alle Nazioni Unite e ha ricevuto, a San Francisco, due "World Citizen Award".

Nella prossima puntata: l'uomo che ha cambiato il nostro modo di comunicare.

1 comment:

Mennox said...

eccheccazzl, se il blog non lo aprivi tu, chi lo apriva??
bravo priscolo, ti leggo e ti linko pure